venerdì 27 settembre 2013

Bologna, arriva la tangenziale delle biciclette

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E’ stato approvato il 24 settembre in via definitiva il progetto del Comune di Bologna di una “tangenziale delle biciclette”, un anello ciclabile di 5,2 chilometri che percorrerà intorno al centro il capoluogo emiliano. La nuova circonvallazione dedicata alle bici sarà costituita da due semianelli principali rispettivamente nella zona sud-est di Bologna (viale Panzacchi, viale Gozzadini, viale Carducci, viale Filopanti e viale Berti Pichat) e nord-ovest (viale Vicini nel tratto da via Sabotino a Porta San Felice, viale Silvani, viale Pietramellara e via Boldrini). Le piste ciclabili saranno realizzate in parte al centro delle aree verdi che dividono le carreggiate dei viali, il resto sul lato esterno della strada vicino ai marciapiedi. Sarà inoltre disposto un importante lavoro di raccordo delle piste o corsie ciclabili esistenti con la nuova infrastruttura. Il progetto della tangenziale delle bici costerà al Comune di Bologna 2 milioni di euro, di cui un milione proveniente dal Governo tramite un fondo del Ministero dell’Ambiente. Il termine dei lavori è previsto per la fine del 2014.
segue: http://www.bikeitalia.it/2013/09/27/bologna-arriva-la-tangenziale-delle-biciclette/ 

Toscana: in arrivo 770 km di piste ciclabili

Nel giorno di pausa dei Mondiali si è tenuto a Firenze, il seminario “Toscana terra di ciclisti” in cui amministratori e tecnici hanno fatto il punto sulla mobilità ciclabile in Toscana e definito le iniziative da percorrere per incrementarla, anche in attuazione delle nuove opportunità fornite dalla legge regionale 27/2012, che prevede specifiche possibilità di intervento con relativi finanziamenti regionali.

Una considerazione di partenza è stata condivisa da tutti: nell’attuale congiuntura economica, non proprio favorevole, è aumentato l’interesse di molti cittadini per la bicicletta come mezzo di locomozione. I dati rivelano che oltre un milione e trecentomila toscani utilizzano abitualmente la bicicletta si tratta della metà dei residenti tra i 14 ed i 70 anni.

Oltre quindi all’impegno già assunto di raddoppiare i 500 chilometri di piste ciclabili attuali, presenti nella nostra regione, le istituzioni si sono quindi poste l’obiettivo congiunto di mettere in atto una serie di iniziative per incentivare l’uso della bicicletta.

"La Regione destinerà 9 milioni di euro nei prossimi tre anni
segue su: http://www.ciclismoweb.net/index.php?option=com_content&view=article&id=5419%3Atoscana-in-arrivo-270-km-di-piste-ciclabili&catid=16&Itemid=107

Piemonte, itinerari in bicicletta

Pacchetti su misura per chi ama pedalare in pianura, in collina e in montagna
Tra colline e frutteti, vigneti e borghi caratteristici, nella riserva di caccia dei Re e sulla collina di Superga, lungo i fiumi, oppure inerpicati sulle montagne. Sempre pedalando. In Piemonte sono tantissime le possibilità per chi ama le due ruote: percorsi facili e adatti a tutti o itinerari più impegnativi indicati per chi è più allenato. Se poi si aggiunge che esistono pacchetti all inclusive (o quasi) costruiti ad hoc per gli appassionati della bici si capisce che è ora di mettersi in sella. Lo si può fare senza problemi fino a ottobre inoltrato informandosi presso Turismo Torino (www.turismotorino.org). Si pedala di giorno e di notte si dorme in hotel Bed&Bike, sempre con assistenza garantita. 
segue su: http://www.lastampa.it/2013/09/16/societa/montagna/piemonte-itinerari-in-bicicletta-KsLy7pC9Fnc4uzZSoH0HCM/pagina.html

giovedì 26 settembre 2013

APPROVATO DALLA GIUNTA COMUNALE DI TORINO IL “BICIPLAN”

Ieri la Giunta ha inviato alla discussione ed approvazione del Consiglio Comunale il Biciplan, il Piano per la Mobilità Ciclabile.
Il piano, la cui preparazione è iniziata dopo l’approvazione del Piani Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS), è frutto di un lungo ed approfondito lavoro di tecnici e funzionari delle divisioni Ambiente e Mobilità, ed è stato oggetto di confronto negli ultimi mesi con le Circoscrizioni, le Commissioni del Consiglio Comunale e le associazioni ambientaliste e degli amanti della bicicletta.
La prima parte del documento si occupa della pianificazione delle infrastrutture necessarie allo sviluppo della mobilità ciclabile, individuando sul territorio cittadino quelle che dovranno essere le 9 direttrici principali che dal centro vanno verso la periferia ed i comuni limitrofi e le 4 “circolari” interne alla città. In questo modo si potranno definire gli interventi necessari a dare continuità ed a ricucire la rete, che attualmente conta su 180 chilometri tra piste e percorsi. Particolare attenzione è stata posta ai collegamenti con la “Corona Verde” e con i comuni confinanti ed ai percorsi rivolti ai turisti della bicicletta, e si sono previsti interventi di moderazione del traffico e di sviluppo della sicurezza stradale con l’istituzione di “zone 30”.
La seconda parte contiene invece le iniziative e le azioni per favorire lo sviluppo della mobilità ciclabile che prevedono lo sviluppo di comunicazione, ed informazione e la promozione del cicloturismo che si sta diffondendo anche in Italia: il recente progetto di collegamento ciclabile tra Venezia e Torino, che ha coinvolto una cinquantina di comuni, lo dimostra.
Nel 2010 gli spostamenti in bicicletta erano calcolati intorno al 3% del totale: obiettivo del Bicilpan arrivare nel 2020 al 15% di spostamenti in bici, come previsto dalla Carta di Bruxelles. (e.v.)
ecco il piano completo; http://www.comune.torino.it/trasporti/bm~doc/biciplan23-1-2013.pdf

UE. Il manuale “Città in bicicletta, pedalando verso l’avvenire”

L’Ue nella programmazione 2014-2020 ha indicato come indispensabile una sequenza di azioni che devono accelerare il disinquinamento del pianeta minacciato dall’anidride carbonica e la mobilità sostenibile gioca un ruolo fondamentale. La mobilità gioca infatti un ruolo cruciale a livello ambientale, così come nel contribuire alla crescita socioeconomica delle aree urbane. Basti pensare che il 40% delle totali emissioni di anidride carbonica e il 70% delle emissioni di altre sostanze inquinanti sono causate dal traffico urbano. Sfide come la sicurezza stradale, l'impatto ambientale, la congestione del traffico, il degrado urbano e la crescente domanda di mobilità, sono ormai comuni a molte città europee. Per questa ragione e, benché secondo il principio di sussidiarietà tali politiche siano di competenza delle autorità locali, l'Unione europea si rende parte attiva al riguardo, combinando tra loro intervento politico e linee-guida.
Numerose città europee (Amsterdam, Barcellona, Brema, Copenaghen, Edimburgo, Ferrara, Graz, Strasburgo ecc.) ci danno la dimostrazione ogni giorno che la riduzione nell’uso individuale della macchina è un obiettivo non solo auspicabile ma anche ragionevole. In queste città vengono applicate alcune misure a favore dei trasporti pubblici e dell’uso condiviso tra macchine e biciclette, ma anche misure che cercano di limitare l’uso individuale della macchina all’interno del centro-città.
Queste iniziative non portano pregiudizio alla crescita economica delle città o all’accessibilità dei loro centri commerciali, perché si è compreso che l’uso sfrenato dell’automobile per gli spostamenti individuali non riesce più a garantire la mobilità della collettività.
Ritt Bjerregaard, Commissario europeo per l’ambiente, commenta:“Il loro approccio s’inserisce perfettamente nel quadro d’accordi internazionali dell’Unione europea nel campo della riduzione delle emissioni di gas con effetto serra e della legislazione europea sulla qualità dell’aria. In relazione a quest’ultima, piani locali di gestione e di miglioramento della qualità dell’aria urbana devono essere attuati e i cittadini devono essere informati in caso d’inquinamento rilevante, come già succede da diversi anni per quello da ozono. Il modo in cui le città (e di conseguenza le grandi aziende) organizzano il loro sistema di trasporti sarà al centro delle preoccupazioni negli anni a venire e ciò, tanto più, in considerazione del fatto che la Commissione dovrà pubblicare ogni anno la lista delle zone e agglomerati dove l’aria non raggiunge parametri qualitativi accettabili.
È in questa situazione che ho preso l’iniziativa, senza dubbio non abituale, di indirizzarmi direttamente a voi, responsabili politici delle città di medie o grandi dimensioni dell’Unione europea. Il manuale «Città in bicicletta, pedalando verso l’avvenire» che voi avete sotto gli occhi parte dalla constatazione che il peggiore nemico della bicicletta in città non sono le macchine, ma i pregiudizi”.
La Commissione Europea del Turismo e Trasporti ha approvato le linee guida relative alle infrastrutture presenti sul territorio UE. Il documento contiene una assoluta novità. Per la prima volta, i parlamentari UE hanno introdotto la bicicletta all’interno della Rete Transeuropea di Trasporto.

Piemonte: tutti in bici sulle rotaie

Passare in bicicletta sui binari sarà presto abitudine diffusa in Piemonte. Non si tratta di un nuovo sport estremo ma di un progetto sostenibile pensato per riqualificare il territorio regionale favorendo la mobilità dolce. L’iniziativa prevede la riconversione delle reti ferroviarie in disuso da più di dieci anni a piste ciclabili tramite un intervento sperimentale già avviato da qualche mese: le rotaie e i binari abbandonati verranno ricoperti con pannelli in gomma in modo da rendere lo spazio utilizzato una pista ciclabile a doppio senso di marcia. Questi pannelli potranno essere rimossi facilmente qualora sia necessario riavviare una tratta del vecchio percorso ferroviario, conferendo così una duplice funzione alle zone interessate. Si tratta di un progetto molto efficiente che ottimizzerà l’offerta turistica e sportiva della regione in poco tempo offrendo nuove risorse al territorio piemontese e ai suoi abitanti. Le innovative piste ciclabili che nasceranno tra qualche mese costituiscono un passo avanti importante per la mobilità sostenibile, condotto nel pieno rispetto dell’ambiente e che permetterà a tutti di percorrere nuove strade nonché di riappropriarsi di zone finora rimaste inutilizzate.
Correre sui binari non è mai stato così ecologico!
Fonte: Greenme.it

Borghi 'smart' in Abruzzo e mobilità alternativa

Combattere lo spopolamento e far rinascere due piccoli centri abruzzesi attraverso la creazione di un innovativo borgo ''smart'', unico nel suo genere in Italia: è l'obiettivo del progetto Smart city Verd'Aventino, il cui nome deriva dai fiumi Verde e Aventino, che bagnano i comuni di Civitella Messer Raimondo e Fara San Martino (Chieti), in un'area conosciuta in tutto il mondo per la produzione di pasta. L'iniziativa prevede la creazione di un albergo diffuso, attività di promozione turistica e interventi in materia di mobilità alternativa, sostenibilità ambientale, recupero del patrimonio archeologico e storico, social housing, servizi e infrastrutture intelligenti. 

Vacanze "verdi", boom del cicloturismo

Quest'estate quasi un terzo dei viaggiatori che ha scelto vacanze natura ha optato per la bici

Le vacanze "verdi", attente alla sostenibilità ambientale, piacciono sempre di più agli italiani: quest'estate si è registrato un vero e proprio boom del cicloturismo, esperienza con la quale i viaggiatori uniscono il movimento fisico alla scoperta di nuove località. Tra il 2012 e il 2013, secondo uno studio condotto da Active Sport Tours, tour operator italiano specializzato nell'organizzazione divacanze in bicicletta, e basato sui dati forniti da Enit, Eurisko, Istat e dai Centri di Informazione e Accoglienza Turistica in Italia, nel nostro Paese questa forma di turismo è stata scelta da quasi un terzo (31%) di coloro che hanno optato per vacanze natura, contro il 23% dell'anno precedente.
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LA LIGURIA RIPARTE SU DUE RUOTE

Due ruote per rilanciare il turismo in Liguria. E due nuovi progetti di piste ciclabili, in Val di Magra e in Valle Argentina, presentati dall'assessore regionale alle infrastrutture Raffaella Paita alla Settimana europea della mobilità 
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